Intervista: un #tweetsolidale per la ricerca contro il cancro

Social networks, fundraising e campaigning possono camminare insieme con l’obiettivo di sostenere le cause del nonprofit. Lo sappiamo fin troppo bene, ormai.

Vi proponiamo perciò un’intervista a Enrico Senes, Responsabile Fundraising e Comunicazione della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro (FPRC), al quale abbiamo chiesto, tra le altre cose, di raccontare ai lettori del BaleiaBlog l’interessante esperienza del #tweetsolidale in atto proprio in questi giorni.

Buona lettura!

#tweetsolidale

Enrico, raccontaci qualcosa del lavoro della FPRC, per favore.

“Fin dalla sua costituzione nel 1986 la missione della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro è stata quella di realizzare un istituto oncologico in grado di diventare un centro di riferimento per l’oncologia nazionale ed internazionale. Oggi questo centro esiste ed opera: è l’Istituto di Candiolo!

La Fondazione, da statuto, svolge attività di fundraising finalizzate allo sviluppo dell’Istituto e all’aggiornamento continuo del suo patrimonio strumentale e tecnologico. Svolge anche attività di ricerca scientifica, sia direttamente che attraverso una Convenzione con l’Università degli Studi di Torino”.

Qual è l’esperienza della FPRC con i social media?

“In realtà la Fondazione, nonostante i 25 anni di attività, non ha ancora una storia sui social media. È solo da pochi giorni, infatti, che è sbarcata sul Web e il #tweetsolidale è la sua prima campagna!”

I social media si stanno rivelando un elemento utile nella vostra strategia di fundraising?

“Al momento i social media ci permettono di costruire l’identità della Fondazione sul Web fatta di trasparenza, informazione e lavoro. Certamente sfrutteremo questi canali anche per la raccolta fondi e il #tweetsolidale ne è un esempio, ma prima ancora è per noi un’occasione per far conoscere e avvicinare alla Fondazione sia le persone che da tanti anni sostengono il nostro lavoro sia quelle che ancora non ci conoscono”.

Con quali social media lavorate meglio?

“In questo momento – e siamo solo all’inizio – stiamo lavorando molto bene con Twitter perché ci permette d’interagire maggiormente con le persone rispetto ad altri social networks oltre che di sperimentare strumenti innovativi di web marketing (es. #tweetsolidale). Facebook, invece, ci sta dando grandi soddisfazioni per i messaggi e i ringraziamenti che le persone lasciano sulla fan page“.

Quali problemi incontrate nell’uso dei social media?

“La Fondazione è un’organizzazione fortemente legata al territorio in quanto, da statuto, le è permesso fare attività di comunicazione e raccolta fondi solo nell’ambito del territorio piemontese. Nel momento in cui siamo sbarcati sui social networks, invece, non erano in molti a conoscerci. Partendo da questo punto di debolezza, abbiamo voluto coinvolgere gli influencers della Rete per lanciare la campagna del #tweetsolidale. L’obiettivo dell’iniziativa è catturare l’interesse di chi vive quotidianamente il Web per contribuire alla ricerca e alla cura del cancro”.

Come è nata l’idea del #tweetsolidale?

“L’idea è nata perché cercavamo un metodo innovativo di donare attraverso i social networks. Doveva avere un meccanismo semplice, perché sapevamo che un processo troppo complesso sarebbe stato innovativo, ma difficilmente comunicabile. Così è nato il Tweet solidale che sposa due elementi che fanno parte della quotidianità, social networks e Paypal, e li abbiamo uniti per creare la naturale evoluzione “social” del tradizionale SMS solidale. La campagna fa dello sharing il suo punto di forza e, osservando la risposta della Rete e le citazioni del #tweetsolidale, possiamo essere molto soddisfatti di come sta andando!”

Puoi presentarci l’iniziativa?

“Molto semplicemente, si tratta di un tweet contenente l’hashtag #tweetsolidale, e un link bit.ly/HkHXvN attraverso il quale si possono donare 2 € con Paypal (o carta di credito) in favore della ricerca e della cura del cancro. Con questa iniziativa di fundraising 2.0 chiunque può facilmente diventare un hub per raccogliere nuove donazioni. Bastano infatti solo 3 click per donare: 1 per arrivare al link di Paypal della Fondazione, 1 per confermare la propria donazione e 1 per condividere sui social networks la propria generosità”.

Che risultati vi aspettate di ottenere dalla campagna del #tweetsolidale?

“È meno di un mese che la Fondazione ha deciso di aprirsi ai social networks e l’ha fatto proponendo idee e i contenuti. Puntiamo a generare buzz on line, rilevanza e brand awareness. Solo così potremo pensare di acquisire fiducia e credibilità per poter un giorno lanciare con efficacia altre iniziative di fundraising 2.0, dove nonprofit, social media e tecnologia saranno sempre più legati.

Il Tweet solidale è oggi nella sua fase di lancio. Abbiamo bisogno anche del vostro aiuto per diffonderlo e ci auguriamo che dalla prossima settimana le persone abbiano preso confidenza con questa nuova modalità di donazione e scelgano di sostenere coi noi la ricerca e la cura del cancro”.

Contate di ripetere la campagna?

“Il #tweetsolidale, per come lo stiamo presentando, è solo l’anticamera delle sue molteplici applicazioni e varianti. La rete questo l’ha capito e ci sta aiutando a diffonderlo per permetterci di concretizzare questo sforzo per la lotta contro il cancro. Per conoscere i prossimi sviluppi… dovete seguire la campagna!”

Grazie, Enrico, e buon lavoro a te e alla Fondazione!

Simone Apollo

Simone Apollo - Sociologo esperto di America latina, cooperazione internazionale, fundraiser e specialista di SEO e web-marketing per il non profit.

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