Siti web: il vuoto da colmare con la qualità

La rete è sempre più intasata da contenuti di scarsa qualità, ripetitivi, ridondanti e a volte addirittura copiati. Siti web con informazioni di bassissimo livello e aggregatori di notizie invadono lo spazio della navigazione e ostacolano una fruizione sana della rete. La necessità di emergere e di far prevalere l’originalità della propria offerta è dal nostro punto di vista (ma soprattutto da quello di Google) quanto mai importante.

Siamo sempre là: per chi lavora con internet le cose più importante sono sempre la qualità dei contenuti e l’innovazione dell’offerta informativa. Dai primordi di internet i siti sono cambiati molto: si è passati all’uso di nuovi linguaggi e strumenti, all’aumento delle interazioni tra piattaforma e utente e all’integrazione tra nuove forme di comunicazione. Mai come ora la rete somiglia veramente ad una rete in cui con pochi passi si può passare da uno snodo all’altro.

Eppure, al centro di tutto resta sempre l’informazione. Possono cambiare le modalità della fruizione, il modo in cui essa è presentata, la densità del messaggio, ma non può esservi uno scambio tra piattaforma web e utente senza che al centro vi sia un’informazione di qualità, un contenuto che colmi un vuoto di conoscenza, un dettaglio che mancava nel vasto oceano del Web.

Nel caso del sito internet di un’organizzazione non profit occorre porsi alcune domande, prima di pubblicare o di rinnovare.

A che serve il sito di un’organizzazione non profit?

Qual’è, innanzitutto la funzione del sito? Le funzioni principali di un sito web nel caso di un’organizzazione non profit sono essenzialmente due:

  • Comunicare la propria identità
  • Trasformare i contatti in donazioni

Se il primo punto richiama la dimensione più istituzionale del sito (è il nostro principale mezzo di comunicazione con l’esterno; ci rende riconoscibili; è il nostro biglietto da visita; è il nostro ufficio virtuale di rappresentanza), il secondo è strettamente collegato con le strategie di fundraising dell’organizzazione.

Q di Qualità
Ogni web-manager dovebbe porsi dei quesiti riguardo a come sviluppare la seconda funzione del sito internet dell’organizzazione per cui lavora. Se in Italia siamo ancora indietro per quanto riguarda il fundraising attraverso il Web è perché è ancora scarsa la riflessione in tal senso. Il nostro consiglio di avviare tale riflessione e pensare un sito che vada aldilà della sua mera funzione “di rappresentanza istituzionale”. Il suggerimento è quello di applicare nuove tecnologie al proprio sito, di studiare nuovi meccanismi di comunicazione e soprattutto di fare tesoro delle proprie esperienze.

L’associazione per cui lavoriamo ha una profonda conoscenza su particolari problemi? Perfetto, è arrivato il momento di costruire una biblioteca on line sul nostro sito!

Valorizzare la propria esperienza

La nostra organizzazione ha grande esperienza in un determinato settore? Bene, proponiamo la sperimentazione di corsi a distanza! In questo modo si potranno raccogliere nuovi indirizzi, si potrà fare raccolta fondi e si acquisterà autorevolezza nel nostro specifico settore di lavoro.

Stiamo rinnovando il nostro sito? Ok, pensiamo a come trasformare le fredde schede dei nostri progetti in caldi flussi di informazione legati al sistema per le donazioni on line che utilizziamo, cioè: trasformiamo una scheda servizio in uno strumento per il fundraising.

Lo ripetiamo: l’importante è distinguersi. Soprattutto le organizzazioni meno conosciute e con meno risorse possono fare dell’innovazione all’interno del proprio sito uno strumento efficace per far emergere la propria qualità. Provare per credere!

Simone Apollo

Simone Apollo - Sociologo esperto di America latina, cooperazione internazionale, fundraiser e specialista di SEO e web-marketing per il non profit.

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