Kony 2012, la campagna virale di Invisible Children

Kony 2012 è la campagna di Invisible Children diventata virale in meno di 3 giorni dalla prima data di pubblicazione del suo video su Internet.

Il filmato, girato da Jason Russel e pubblicato per la prima volta sul Web l’8 Marzo, grazie ad una potente strategia di marketing virale è stato visto da più di 65 milioni di persone, ricevendo oltre 200 video replica e più di 500.000 commenti soltanto nei suoi primi 4 giorni di vita.

Il progetto Kony 2012 prende vita nel 2012, quando Jason Russel, insieme ad altri colleghi e co-fondatori della ONG, si recano in Uganda con lo scopo di mettere fine al muro di silenzio e ignoranza creatosi attorno alla figura di Kony. Al ritorno dall’Uganda, Jason e i suoi colleghi non perdono tempo e tentano di coinvolgere personaggi famosi, politici e lo stesso presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

La questione, piena di risvolti delicati, diventa sempre più complessa e assume subito un carattere mondiale.

La campagna si identifica nel tentativo di far sapere al mondo che c’è qualcuno che deve essere fermato.

Da qualche anno, la ONG Americana Invisible Children, si fa portavoce delle persone che hanno subito le violenze che si sono verificate in Uganda e ha voluto mostrare le azioni commesse del capo dei ribelli della LRA, Joseph Kony, con l’intento di farlo conoscere a tutto il mondo.

L’obiettivo è stato raggiunto molto velocemente. L’opinione pubblica mondiale e i media hanno risposto a Kony 2012 con interesse e sostegno ma anche con molte critiche.

Dopo l’uscita del video l’organizzazione Invisible Children è stata criticata sia per le modalità di investimento dei soldi delle donazioni che riceve sia per il messaggio del documentario, accusato di inesattezze e eccessiva semplificazione.

Ma chi è Joseph Kony ?

Kony è ricercato dal 2005 dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità e in particolare contro l’infanzia.

È a capo di un movimento ribelle pseudo-cristiano, il Lord’s Resistance Army (LRA), tradotto come l’ “esercito di resistenza del Signore”.

Ideologo di uno Stato teocratico fondato sulla Bibbia, mandante delle violenze contro i civili ed ennesimo protagonista di una delle pratiche africane più diffuse: rapire bambini e farne dei soldati.

Kony è colpevole di aver commesso crimini sessuali, schiavismo, omicidio e molti altri atti brutali nei confronti di famiglie e bambini innocenti.

Chiamato il nuovo messia dai suoi sostenitori e inizialmente ben voluto dall’opinione pubblica, sfocia sempre più velocemente in atti di terrorismo e deriva fanatica.

Il suo intento è di difendere i diritti negletti della popolazione Acholi e di imporre in Uganda uno stato “biblico” fondato sulla sua personale interpretazione dei Dieci Comandamenti.

Dal 2006 viene espulso dall’Uganda e secondo il portavoce dell’ONU Abou Moussa, ora Kony si troverebbe sul territorio della Repubblica Centrafricana con un esercito che, dopo numerose defezioni negli ultimi tempi, conterebbe tra le 200 e le 700 unità.

La CNN ha recentemente riportato che l’Unione Africana (UA), con il sostegno degli Stati Uniti, metterà in campo 5.000 soldati per dare la caccia al signore della guerra Joseph Kony. A dirigere l’operazione sarà l’UA stessa.

Kony 2012 e le critiche

Kony2012 ha impiegato poco a suscitare l’attenzione del mondo di Internet e con esso, elogi e critiche collegati a pro e contro accumulati in anni di dibattiti e iniziative.

Invisible Children è ora sotto il mirino delle organizzazioni che hanno il compito di verificare la trasparenza di associazioni come l’ONG Americana.

Secondo notizie che circolano in Rete, Invisible Children si rifiuterebbe di collaborare con il Better Business Bureau, un’agenzia che indaga sulla natura etica delle associazioni.

Il Council on Foreign Relations sostiene che organizzazioni come queste spesso mentono sui dati relativi a rapimenti e uccisioni manipolando i fatti in modo strategico:

“Nelle loro campagne, queste organizzazioni [come Invisible Children] hanno manipolato i fatti a scopo strategico, esagerando il numero dei rapimenti e delle uccisioni dell’Esercito di Resistenza del Signore, enfatizzando l’impiego dei bambini soldato, e descrivendo Kony — senza dubbio un uomo brutale — come il diavolo in persona”.

Infine, solo per citare un’altra fonte, anche se le critiche sono molte, Chris Blattman, che è Assistant Professor di Economia e Scienze Politiche a Yale, ha scritto un post su Invisible Children, evidenziando l’inaffidabilità dell’organizzazione e accusandoli di essere post-colonialisti.

Conclusione

Noi vi lasciamo alla visione del documentario (all’inizio di quest’articolo) con la speranza che tutto questo possa avere un senso e lasciandovi scegliere cosa possa essere giusto o sbagliato ma che al di là di tutto, quest’uomo va fermato! Un dato di fatto è che la campagna ha fatto il giro del mondo e la cosa non può lasciare indifferenti quanti lavorano nel marketing sociale e nella comunicazione per il non profit. E la vostra opinione al riguardo qual’è?

Giovanni De Angelis

Giovanni De Angelis - Project Management Professional certified with great entrepreneurial attitudes. Deeply interested in issues related to sustainable development and technological innovation for non-profit.

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