I 3 princìpi del comunicare on line (secondo Baleia)

Comunicare on line è inevitabile, utile, divertente e dà molte possibilità in più che vanno ad integrare le classiche tecniche di comunicazione. Chi legge questo blog lo sa sicuramente, visto che di continuo mastica web marketing e content curation.

Ogni interprete della comunicazione on line ha però le sue linee guida, cioè quei princìpi ispiratori che fanno costruire i messaggi in un certo modo e fanno adoperare gli strumenti con delle regole ben precise.

Ho pensato che raccontarvi brevemente i miei possa essere utile a quanti si affacciano per la prima volta sul mondo della comunicazione sociale e del web marketing per il nonprofit (e non solo).

Senza dilungarmi troppo, vi dico che le regole che contraddistinguono il mio lavoro di comunicatore sono tre. Non parlo dei tanti accorgimenti da adottare, delle buone pratiche da mettere in campo o dei trucchi del mestiere. Quella che voglio raccontarvi è la cornice che ispira tutto quello che propongo a chi mi segue, che insegno ai nostri clienti e che cerco di far adottare a quanti hanno voglia di starmi ad ascoltare. E mi sento di dire che la cosa non riguarda solo me ma tutto il team di Baleia.

Bando alle ciance.

Principi comunicazione on line

Principio 1 – Utenti ai servizi e servizi agli utenti

L’obiettivo ultimo della comunicazione sul Web è quello di offrire servizi utili a chi segue noi o la nostra organizzazione. Perdere di vista questo significherebbe veleggiare inutilmente sul mare del Web. Allo stesso tempo occorre comunicare in modo da portare utenti ai nostri servizi e progetti, i quali hanno bisogno di essere apprezzati dal pubblico per poter dare i loro frutti.

Utenti e servizi sono i due ingredienti della comunicazione sul Web: non tenerne conto toglierà tutto il sapore dalla nostra ricetta.

Utenti + Servizi = Più utenti e più servizi

Principio 2 – Comunicare senza pubblico non serve a nulla; avere un pubblico potenziale senza riuscire a comunicarci è inutile

Non è solo questione di sapore. Possiamo avere i progetti più belli al mondo ma se non abbiamo un pubblico interessato ad essi, probabilmente la nostra comunicazione non avrà alcun significato e non varrà la pena spenderci troppo tempo.

Immaginando ora la situazione opposta, quella, cioè, in cui abbiamo un grande pubblico e magari anche interessato a ciò che noi o la nostra organizzazione proponiamo ma non riusciamo ad intercettarlo, coinvolgerlo e “convertirlo” in una risorsa per i nostri progetti. Anche in questo caso il risultato sarà lo stesso: si rischia di perdere tempo e risorse perché probabilmente non si hanno le competenze adatte o gli strumenti adeguati per una comunicazione efficace.

Pubblico + Strumenti di comunicazione + Capitale umano = Comunicazione on line efficace

Principio 3 – Il Web, come il mondo, non è; il Web “sta essendo”

Il Web, così come ogni altra cosa sul pianeta in cui viviamo, è in costante mutamento (anche se non sembrerebbe). Occorre sempre allungare il passo e non adagiarsi sul presente. Il rischio è che la nostra comunicazione on line possa perdere valore ed efficacia. Sarà sempre necessario aggiornarsi, apprendere cose nuove, studiare nuovi strumenti e superare la paura di mettere in campo delle novità. Solo con una spiccata capacità di innovazione saremo costantemente in grado di comunicare in modo efficace con il nostro pubblico (che non è solo nostro, non va dimenticato) e di dare il meglio.

Più innovazione = Comunicazione più efficace

Per concludere: la qualità prima di tutto

La qualità è l’unico motore del comunicare on line. Altrimenti è meglio lasciare la parola a chi ha meglio da dire. Rispettare questi tre princìpi è già un passo non indifferente verso una comunicazione più utile sia per chi il messaggio lo lancia sia per chi lo riceve.

E voi cosa ne pensate? Qual’è il vostro modello?

Seguiteci su Twitter @baleiaorg, se volete.

Simone Apollo

Simone Apollo - Sociologo esperto di America latina, cooperazione internazionale, fundraiser e specialista di SEO e web-marketing per il non profit.

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